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La città // Itinerari

Da Croce a Valle e all'Eremo di S. Liberatore

Si parte dalla chiesetta di Croce, dedicata a S. Elena che ospitò una colonia di monaci armeni, dei quali si conserva un pregevole bassorilievo funebre


Si parte dalla chiesetta di Croce, dedicata a S. Elena che ospitò una colonia di monaci armeni, dei quali si conserva un pregevole bassorilievo funebre. La Chiesa è situata sull'antica via di collegamento con Salerno; per andare in direzione di S. Liberatore si segue l'ultimo tratto del sentiero n.18 del Club Alpino Italiano, un percorso che, attraversando tutte le colline del versante orientale della nostra valle, va da monte Caruso (estremità settentrionale) alla conca di Diecimare, alle Cisterne Pagani, Arco, Croce, fino alla Valle di San Liberatore (estremità orientale).

Si raggiunge il valico, detto Costa, dove un tempo venivano tese le reti per il "gioco dei colombi".
Di qui si devia verso il colle Vàvano, dove c'era ugualmente un gioco, detto "del Gaudo". Si possono ammirare i ruderi di altre torri; la prima che si incontra sul versante nord della collina era chiamata "Freddara".

Si ritorna sui propri passi e si prosegue verso la Valle di San Liberatore, attraversando rilievi dal dolce pendio e dalla mutevole variegata prospettiva e vegetazione, mediterranea sul versante marino, continentale lungo le falde della dorsale settentrionale. Dalla Valle si può ascendere all'eremo e alla vetta (m. 466 sul s.l.m.) in circa 30 minuti, o, più brevemente, raggiungere il villaggio di Alessia.