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Alla scoperta dei sentieri di Cava de’ Tirreni: natura, storia e panorami mozzafiato

Immersa tra le montagne e a pochi passi dal mare, come sottolineava già Paul Guillaume, Cava de’ Tirreni è una meta ideale per chi ama camminare nella natura. Il suo paesaggio variegato offre numerosi percorsi escursionistici, adatti a tutti i livelli di esperienza, tra boschi, vallate e scorci di mare che si aprono all’improvviso tra le vette.

Già nell’Ottocento, la principessa di Villa scriveva delle “bellissime e variate all’infinito” passeggiate che si potevano intraprendere nei dintorni di Cava. Ancora oggi, basta raggiungere in auto località come La Serra e proseguire verso Santa Maria a Toro per trovarsi immersi in un’atmosfera senza tempo, fatta di silenzi, verde e pace bucolica. La piccola chiesa di Santa Maria a Toro è uno dei punti di partenza per l’Itinerario Storico delle Torri, un percorso che racconta la tradizione venatoria longobarda della caccia ai colombi, tra sentieri e antiche costruzioni.

La vallata di Cava è chiusa a ovest dai monti Lattari e a est dalle colline dei monti Picentini: una conformazione che rende il territorio ideale per escursioni, trekking e camminate panoramiche. Tra le vette più iconiche, spiccano il monte Sant’Angelo (1130 m) e il monte Finestra (1140 m), quest’ultimo riconoscibile per la “finestra” naturale tra le sue due cime. Raggiungerli è impegnativo, ma la vista dalla cima ripaga ogni sforzo. Seguendo i sentieri segnalati dal C.A.I. di Cava, è possibile scoprire anche le antiche “nevere”, dove un tempo si conservava la neve per i mesi caldi.

Per chi preferisce itinerari più accessibili, ci sono “I Sentieri del Millennio”, con partenza dalla Badia della SS. Trinità. Tra le tappe: monte Crocella, l’eremo di San Vincenzo, la sorgente di Sant’Alferio, la Cappella Vecchia e il santuario dell’Avvocata, fino ad arrivare al mare attraverso borghi come Albori, Raito e Cetara.

Più impegnativo, ma affascinante, è il percorso dell’Alta Via dei Lattari, che collega la Badia di Cava a Punta Campanella, attraversando le principali cime della catena montuosa e regalando viste spettacolari su due golfi.

Anche il versante orientale offre camminate suggestive: il sentiero CAI n.18 collega monte Caruso a San Liberatore, passando per castagneti, antiche torri e postazioni storiche. Il recente restauro dell’eremo di San Liberatore consente oggi di usufruire di spazi accoglienti per una sosta immersa nella natura.

Infine, una delle passeggiate più amate è quella verso la collina di Sant’Adiutore, conosciuta anche come monte Castello. Questa altura, situata quasi al centro della vallata, ospita i resti di una fortificazione attualmente in fase di restauro. Da qui, lo sguardo si apre su un paesaggio che, come scriveva Friederike Brun nel Settecento, ricorda le “forme svizzere sotto il cielo di Esperia”.