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Santa Lucia: Storia, Cultura e… Vanity Fair della frazione di Cava de’ Tirreni

Santa Lucia è la frazione più popolosa di Cava de’ Tirreni con oltre 6.000 abitanti ed è un vivace centro che conserva un ricco patrimonio storico, culturale, religioso… e dello star system…

La domanda del “tour Bellezza” di oggi, è questa: ma è vero?

Ecco, attrezzatevi di SANA curiosità, perché ve lo racconto strada facendo.

Oggi, vi porto qui.

#LaBellezzaOnTheRoad di Santa Lucia

Santa Lucia è la frazione più popolosa di Cava de’ Tirreni con oltre 6.000 abitanti ed è un vivace centro che conserva un ricco patrimonio storico, culturale, religioso… e dello star system.

Ma in che senso? Keep calm and… step by step.

Origini Storiche

Le origini di Santa Lucia risalgono al XI secolo, quando fu costruita una chiesa dal prete Raidolfo.

Difatti, secondo documenti storici, la chiesa fu fondata nel 925 – per l’appunto – dal Raidolfo, che la costruì a proprie spese su sue proprietà. La prova ne è un documento del 1047 che testimonia l’esistenza della chiesa. Successivamente, la gestione passò al monastero di San Nicola di Gallocanta (nel 1092) e, nel 1144, alla Badia della Santissima Trinità di Cava che la mantenne fino al XIV secolo .

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Fonte foto: Cavaè – Sistema culturale integrato

Nel corso dei secoli, la frazione ha subito diverse trasformazioni. Infatti, nel 1500, con l’aumento della popolazione, la chiesa fu ingrandita nella forma a croce latina e nel 1609 vennero effettuati lavori di restauro e solo nel 1634 fu completata la facciata in tufo grigio intagliato. Inoltre, nel 1681, il pittore Michele Ragolia realizzò un cassettonato composto da 21 tele che rappresentano episodi della vita e del martirio di Santa Lucia. L’altare maggiore, poi, fu realizzato nel 1702 dall’artista Gennaro Mannelli. Infine, nel 1980, la chiesa subì danni significativi a causa di un terremoto, ma fu riaperta al culto nel 1997 dopo un lungo restauro.

Tradizioni Artigianali, Culturali e Folklore

La Bellezza luciana è nota per l’antica tradizione della fabbricazione di corde e spaghi, attività un tempo praticate da tutte le famiglie nei loro cortili. Purtroppo, oggi, queste pratiche sono prerogativa di poche aziende che hanno adottato metodi industriali. Anche la coltivazione del tabacco è un’altra tradizione storica della frazione.

Altro aspetto distintivo, è la presenza di torri longobarde utilizzate per la caccia ai colombi selvatici e questa pratica venatoria – che prevedeva l’uso di ampie reti – è rimasta intatta nei secoli e testimonia la storia agricola e sociale della comunità .

Una comunità – oggi –  attivamente coinvolta nella promozione delle proprie tradizioni culturali e un esempio significativo è l’evento “Passeggiando per Santa Lucia” organizzato dalla Parrocchia di Santa Lucia. Durante questo avvenimento, che si svolge in località Citola, i partecipanti possono immergersi in un’atmosfera storica grazie alla presenza di oltre 100 figuranti in costume, artigiani che mostrano mestieri tradizionali, una varietà di piatti tipici locali, danze popolari, musica e un mercato che ricrea l’ambiente delle antiche corti e giardini.

Fonte foto: Parrocchia Santa Lucia di Cava de’ Tirreni, scatti di Aurora Milito

Patrimonio Naturale e Sviluppo Urbano

Il paesaggio di questa ridente frazione è caratterizzato dalla presenza del Monte Caruso (736 m) e della Collina Citola, separati dal torrente omonimo. Quest’area offre sentieri escursionistici che conducono al Parco naturale Diecimare, un’area protetta che si estende fino alla frazione di Capo Saragnano, nel comune di Baronissi.

Negli ultimi anni, per quanto concerne la rivalutazione territoriale, Santa Lucia, ha visto un’espansione urbana significativa con la costruzione di nuove abitazioni e infrastrutture. La dimostrazione di questo sviluppo è il nuovo Parco Urbano Giovanni Vitaliano, inaugurato nel maggio 2024.

Questo parco INCLUSIVO, intitolato al Brigadiere Giovanni Vitaliano, martire delle persecuzioni naziste, offre spazi verdi, aree tematiche e attrezzature per attività sportive e sociali.

Curiosità e… Star System

In conclusione, Santa Lucia è così: ti accoglie con semplicità ma ti racconta storie da “palcoscenico”. Un posto dove il passato cammina a braccetto col presente e dove ogni angolo ha qualcosa da sussurarti… storie come queste che stimolano la creatività e soprattutto la curiosità:

-La Battaglia di Santa Lucia: episodio significativo della storia di Cava de’ Tirreni, avvenuto nel contesto delle tensioni politiche e sociali del tardo XVIII secolo. Nel 1799, l’Italia meridionale fu scossa dalla Repubblica Napoletana, un governo repubblicano sostenuto dai francesi che cercava di diffondere gli ideali della Rivoluzione Francese. Tuttavia, questa repubblica ebbe vita breve, poiché fu soppressa dalla reazione Borbonica, sostenuta da forze sanfediste e lazzari.

Cava de’ Tirreni, come molte altre località, fu coinvolta in questi eventi. Infatti, il 27 aprile 1799, le truppe francesi saccheggiarono Vietri, Salerno e la città metelliana dove i soldati francesi penetrarono nel convento di San Francesco, trucidando circa settanta persone e saccheggiando luoghi sacri. In risposta a queste atrocità, i cavesi, guidati da Vincenzo Baldi, si sollevarono contro l’occupazione francese e si verificarono scontri tra le forze locali e i soldati francesi sul ponte di Santa Lucia. Nonostante la disparità numerica e l’armamento inferiore, i cavesi combatterono con determinazione, cercando di difendere la loro terra e le loro tradizioni. Un dipinto conservato nel Salone dei Ricevimenti del Comune di Cava de’ Tirreni raffigura questa battaglia, con una figura femminile al centro, simbolo dell’eroismo e della resistenza popolare.

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Nel 1914, nella contrada S. Gregorio fu rinvenuta un’ara funeraria di marmo bianco risalente al I-II d.C. Questo ritrovamento testimonia la presenza di insediamenti romani nella zona, confermando l’importanza storica del territorio metelliano. Secondo lo storico Andrea Carraturo, già nel 1700 furono scoperti sepolcri di marmo e monete romane dell’alto Impero nella località di San Felice, adiacente a Santa Lucia.

Ma tra i personaggi illustri…

– Antonio Baldi: pittore e incisore originario di Cava de’ Tirreni, noto per la sua formazione nella scuola del celebre Francesco Solimena, uno dei protagonisti del tardo barocco napoletano. Iniziò la sua carriera come pittore, realizzando opere come un’Allegoria della Medicina per la farmacia attigua alla chiesa dei SS. Filippo e Giacomo a Napoli. Tuttavia, ben presto abbandonò la pittura per dedicarsi all’incisione sotto la guida di Andrea Magliar specializzandosi nella realizzazione di ritratti e nella riproduzione di composizioni ideate dal Solimena. Nonostante la scarsità di opere pittoriche a lui attribuite – oggi – le sue opere sono conservate in diverse collezioni pubbliche e private, tra cui la Biblioteca Nazionale di Napoli e il Museo di Capodimonte, a testimonianza del suo ruolo nel panorama artistico dell’epoca;

… e nientepopodimeno che…

Taylor Swift: sì, avete letto bene… è tutto vero. La celebre cantautrice statunitense, ha origini metelliane e nello specifico proprio nella frazione di Santa Lucia. La ricerca, condotta dal gruppo “Cava Storie” e dalla dottoressa Michelina Santoriello e riportata sul quotidiano La Città di Salerno, in un articolo scritto da Aniello Ragone (Cava Storie), ricostruisce l’albero genealogico della cantante, risalendo al suo quinto antenato, Carmine Domenico Pascale Baldi, nato a Cava de’ Tirreni nel 1814. Il «quintavolo», figlio di Vito, di professione colono, in seguito negoziante a Castelnuovo Cilento, e di Teresa Lambiase, intorno agli anni ’30 del 1800 si trasferisce con i genitori nel borgo cilentano.

La famiglia Baldi della Swift, grazie all’albero ricostruito fino ai primi del 600, è vissuta a Cava de’ Tirreni almeno per 8 generazioni…

Dunque, siamo giunti alla fine di questo tour tra storia, arte, tradizioni, battaglie, incisioni barocche e con un pizzico di “vanità patriottica”, è proprio il caso di dirlo: Santa Lucia, sei davvero una rockstar!

E se tutto questo sembra troppo per una sola frazione, beh, non vi resta che venire a controllare di persona con scarpe comode, GPS, mente aperta e… magari una playlist di Taylor in sottofondo.

Vi aspetto al prossimo On The Road!
Articolo a cura di MTN Company, Martina Farina