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Tra i borghi delle colline cavesi: un viaggio nei casali di Cava de’ Tirreni

Cava de’ Tirreni non è solo il suo centro storico porticato, ma anche una costellazione di antichi casali distribuiti tra le colline che la circondano, immersi in un paesaggio montano che conferisce alla città una scenografia unica. Questi villaggi, nati secoli fa come nuclei abitativi sparsi, in alcuni casi conservano intatta la loro identità architettonica e culturale, mentre in altri si sono fusi con l’espansione urbana moderna.

È sulle alture che sorgono le più antiche chiese del territorio, autentici scrigni di arte sacra, spesso precedenti alla nascita stessa del Borgo Grande, l’attuale cuore cittadino. Uno dei villaggi più emblematici è Corpo di Cava, accanto all’Abbazia Benedettina, che un tempo ospitava le autorità civili legate al monastero. Edificato per volontà dell’abate Pietro Pappacarbone, conserva ancora oggi l’aspetto di un borgo fortificato, con mura antiche e un’atmosfera di sobria eleganza.

Proseguendo lungo il monte Crocella si incontra la chiesetta della Pietrasanta, legata al passaggio di papa Urbano II nel 1092, mentre più a sud il villaggio di Sant’Arcangelo si distingue per le sue corti storiche, la natura rigogliosa e la chiesa di San Michele, che conserva tracce della nobile famiglia De Curtis.

Seguendo l’antico cammino tra i casali si raggiungono Passiano, con la parrocchia del SS. Salvatore e il suo altare marmoreo del ’700, e Contrapone, immerso nel verde. Verso Santa Maria del Rovo, zona più recente, si incontra il colle di San Martino con il suo eremo panoramico. Santa Lucia, anticamente nota come Balnearia per le sorgenti termali, è un villaggio che, pur distando dal centro, mantiene una forte autonomia e custodisce un prezioso ciclo pittorico del Seicento nella chiesa dedicata alla patrona.

Il percorso continua verso Sant’Anna, oggi vivace grazie alla vicinanza del Parco Diecimare, e verso i colli dove si trovano Petrellosa, Pennino e Pisciricoli, località che A. Carraturo descrive nel ’700 come “le membra sparse” della città.

A Pregiato si erge la barocca chiesa di San Nicola di Bari, affacciata su piazza Marco Galdi, dedicata all’umanista qui nato. Poco distante, a Pregiatello, sorgono le poche case raccolte attorno alla chiesa di Santa Maria della Vergini. Sulla collina di Sant’Adiutore si trova il convento dei Cappuccini con la chiesetta di Santa Maria degli Angeli. Al bivio per San Pietro-Annunziata si incontra la Cappella del Monte, legata al benefattore Vincenzo de Monica.

Tra gli altri casali storici spiccano l’Annunziata, nei pressi della pineta La Serra, e San Pietro a Siepi, con la sua chiesa arricchita da opere d’arte e un museo annesso. Più in alto, a Croce, la presenza armena è documentata da un’antica lapide. Le ville storiche di Rotolo, come Villa Ricciardi, ricordano il passaggio di ospiti illustri, tra cui il governo greco in esilio nel 1944. Nascosta nella vegetazione si trova la chiesa di San Giovanni, riferimento del villaggio di Casaburi.

Spostandosi verso est si incontrano i casali di Dupino, Santi Quaranta, Marini, Alessia e Arcara, ciascuno con le proprie storie e peculiarità. A Dupino un cippo ricorda la consegna della Pergamena in Bianco al sindaco Scannapieco. Santi Quaranta deve il suo nome ai cavalieri normanni tornati dalla Terra Santa, mentre Marini, affacciato sulla valle, custodisce una chiesa decorata con stucchi. Alessia, con le sue viuzze medievali, conduce alla panoramica Valle ai piedi del monte San Liberatore. Ad Arcara le case si raccolgono intorno alla chiesa Regina Martyrum, da cui si scende a Ponte Surdolo, dove un’epigrafe commemora la costruzione della strada moderna nel 1564.

Infine, Vetranto offre una vista aperta sul mare e custodisce una chiesa millenaria. Nei boschi di Castagneto, meta dei viaggiatori del Grand Tour, si nascondono eleganti ville ottocentesche. Da lì, percorrendo via Paolina Craven, si giunge a San Cesareo, ricco di memorie romane, prima di chiudere il cerchio tornando alla Badia, punto d’origine di questo viaggio tra i villaggi collinari di Cava de’ Tirreni.