Il Duomo di Santa Maria della Visitazione è il cuore spirituale di Cava de’ Tirreni e rappresenta anche una delle due concattedrali dell’arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni. La sua costruzione prese avvio nel 1517, dopo che una bolla di Papa Leone X, datata 1513, sancì l’autonomia del territorio cavese rispetto all’abbazia della Santissima Trinità. A dirigere i lavori fu l’architetto Pignoloso Cafaro, ma l’opera richiese decenni per essere completata, concludendosi solo nel 1587.
Nel tempo, il Duomo ha subito numerose modifiche. L’aspetto odierno è frutto in particolare degli interventi ottocenteschi, tra cui la ricostruzione della scalinata e l’aggiunta degli stucchi sulla facciata. Quest’ultima venne rifatta nel 1823, in origine con due ordini di pilastri dai capitelli corinzi in pietra di Patierno, dei quali resta solo un frammento visibile sul lato destro.
All’interno, la Cattedrale custodisce importanti elementi artistici e devozionali. Il battistero marmoreo cinquecentesco e il coro sono tra gli arredi più pregevoli, mentre tra le cappelle laterali spicca quella dedicata a San Adiutore, patrono della città. Di grande rilievo anche la tela della Pietà, opera del pittore cavese del Settecento, cavaliere Armenante, e gli affreschi della volta, realizzati nel 1797 dal Mozzillo.
Uno degli elementi più significativi era il soffitto ligneo della navata centrale, completato nel 1587 e decorato con dipinti di raffinata fattura. Purtroppo, questo patrimonio artistico venne distrutto dai bombardamenti del 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale. Altri importanti restauri si resero necessari dopo il terremoto del 1980.
Il 30 settembre 1986, con il decreto Instantibus votis della Congregazione per i Vescovi, le diocesi di Cava de’ Tirreni e di Amalfi furono unite in plena unione, dando origine all’attuale arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni. In quell’occasione, il Duomo cavese assunse ufficialmente il titolo di concattedrale.
Oggi, questa chiesa rappresenta non solo un importante centro di culto, ma anche un autentico scrigno di storia e arte, che racconta l’identità religiosa e culturale della città.