Inaugurato il 14 novembre 2021 nella sua nuova sede presso il Centro Pastorale della Parrocchia di Santa Lucia, il Museo Arti e Mestieri – Civiltà Contadina si presenta come un vero e proprio set cinematografico della memoria, così come descritto nel libro del 2017 della casa editrice Area Blu. Un progetto corale, curato da Ciro Mannara, Francesco Lodato, Franco Bruno Vitolo, Lucia Avigliano, Marianna Ferrigno e Pasquale Di Domenico, che restituisce voce e dignità a un patrimonio materiale e immateriale che rischiava l’oblio.
Il museo raccoglie e custodisce oggetti simbolo della vita quotidiana dei nostri antenati: la ruota per la lavorazione della corda, ‘a vrasera per riscaldarsi, lo sciuttapanni, ‘u valillo per battere il grano o la lana, il rinalo nella stanza da letto, gli ambienti dedicati al gioco e ai lavori femminili. Ogni oggetto racconta una storia, ogni angolo del museo è un frammento di vissuto, di tradizione, di identità.
Il progetto nasce nel 1997, grazie alla passione di Ciro Mannara, Filippo Gigantino e Franco Lodato, con la guida ispirata di don Beniamino D’Arco. Nel tempo, il museo è cresciuto grazie a un’attenta attività di raccolta, restauro e catalogazione di attrezzature agricole, strumenti di mestieri dimenticati, oggetti d’uso quotidiano. Un lavoro prezioso che restituisce uno spaccato autentico della civiltà contadina del territorio.
Oggi, il Museo è parte attiva del progetto “Camminare il paesaggio”, che unisce storia, arte e partecipazione. Il 29 gennaio, ad esempio, ha ospitato una giornata speciale tra passeggiate, teatro e rievocazioni. L’attrice Carla Russo ha dato voce a un diario del 1796, mentre la compagnia “Fuori Tempo – Teatro Luca Barba” ha ricreato l’atmosfera di una mattinata dell’Ottocento luciano. L’evento si è concluso con la rievocazione della “Battaglia di Santa Lucia” del 1799, animata dai gruppi folkloristici dei trombonieri di Sant’Anna e Sant’Anna all’Oliveto.
Più che un museo, è un luogo vivo. Un ponte tra passato e futuro, dove la memoria si fa esperienza e la storia torna a parlare con il linguaggio dell’emozione e della condivisione.